PASSO DELLA GARDETTA (2440 m)

Partenza: Acceglio fraz. Chialvetta m.1475
Dislivello: 965 m
Difficoltà: BR -impegnativo-
Esposizione: Nord-Ovest
Cartografia consigliata: “Esquiar en Val Maira” di Bruno Rosano 1:20.000
Descrizione dell’itinerario:
Bellissimo e suggestivo itinerario sia in estate che in inverno che dà modo di osservare l’attenta e precisa ristrutturazione delle borgate in totale stile alpino e percorre un ampio vallone in cui si trovano ancora resti storici del Vallo Alpino.
Dopo aver attraversato l’abitato di Chialvetta proseguite per Pratorotondo (1622 m) e Viviere (1709 m) seguendo quella che era chiamata in Occitano “La Vio Vieo” (ovvero La strada vecchia/antica). La gita continua fino ad incontrare la strada per il Colle Ciarbonet, mi raccomando seguite la strada tenendovi a sinistra e non imboccate la deviazione a destra che conduce verso il Colle Ciarbonet. Arriverete nel pianoro di Prato Ciorliero (1941 m) dove potrete ancora vedere i baraccamenti invernali delle truppe militari del Secondo Conflitto Mondiale ed la vostra vista potrà spaziare a 360° su questo candido angolo.
Proseguite lungo il vallone principale e, salendo nella parte centrale, cercate di tendere verso sinistra.
Con un po’ di fatica raggiungerete finalmente il colle della Gardetta dal quale potrete ammirare il Pianoro della Gardetta con la maestosa Rocca La Meja e alle vostre spalle l’Auto Vallonasso, il Monte Scaletta, il Monte Oronaye, ecc…
Se avrete ancora un pochino di forza e se le condizioni lo permetteranno potrete azzardare la salita all’anticima SE del Bric Cassin (2637 m)
Note interessanti lungo il percorso:
A Chialvetta: il museo Etnografico “La Misoun d’en bot” che raccoglie più di 1500 attrezzi utilizzati nella vita quotidiana fino agli anni ’60 ed ora completamente scomparsi… come molti dei lavori che si facevano fino a quell’epoca.
A Pratorotondo: il mulino costruito ad inizio ‘900 e che era sfruttato a turni dalla popolazione locale per macinare i cereali coltivati in loco: grano, orzo, segale ed avena. Il forno da qualche anno ristrutturato ed utilizzato in estate nelle feste della frazione.
A Viviere: la ristrutturazione totale e curata delle abitazioni.
Prima di arrivare a Prato Ciorliero, nascoste tra gli alberi: le Opere 176 e 177 ovvero malloppi difensivi del Vallo Alpino riconducibili, per la loro conformazione, alle circolari 7.000 e facenti parte dello sbarramento di Pratociorliero.
A Prato Ciorliero: i baraccamenti invernali delle truppe militari del Secondo Conflitto Mondiale dove si trovavano dormitori, cucine e scuderie.
Nel vallone prima di arrivare al Passo della Gardetta: (difficili da vedere negli inverni molto nevosi) le Opere 179, 180 e 181 del Vallo Alpino
Dove ristorarsi dopo la gita:
A Chialvetta: Osteria della Gardetta meglio conosciuta come “da Rolando”. Antica osteria occitana di Chialvetta, già di proprietà della mamma di Rolando, dove la cucina casalinga la fa da padrona e non delude mai!!!
A Viviere: Rifugio di Viviere. Un rifugio caldo ed accogliente, tipicamente ristrutturato e curato in ogni dettaglio che propone sempre piatti tipici locali. La simpatia e l’allegria di Fabrizio vi entusiasmeranno!
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