MINIERA DI CARBONE (2180 m)

Partenza: Acceglio fraz. Chiappera c/o Campeggio Senza Frontiere 1680 m
Dislivello: 500 m
Difficoltà: EE -impegnativo-
Cartografia consigliata: “Chaminar en Val Maira” di Bruno Rosano 1:20.000
“Alta Valle Varaita + Alta Valle Maira” n. 11 di Fraternali 1:25.000
Descrizione dell’itinerario:
Un itinerario molto interessante dal punto di vista antropologico e culturale… Ed assolutamente poco frequentato!! Impegnativo perchè poco segnalato e l’ultimo tratto è piuttosto erto.
Lasciate la macchina nel parcheggio vicino al Campeggio “Senza Frontiere” delle Cascate di Stroppia. Proseguite sulla strada sterrata che sale in direzione Cascate e dopo qualche minuto svoltare a sinistra prendendo il sentiero con l’indicazione “Miniera”. Seguendo una serie di tornanti addentratevi nel bosco che nasconde, oltre agli animali, un’Opera del Vallo Alpino in ottimo stato. Continuando sempre sulla stessa strada ad un bivio prendete il sentiero che si inerpica tra gli alberi e non quello che scende e che vi riporterebbe a Chiappera (potete farlo al ritorno e compiere un percorso ad anello). Il sentiero sale prima dolcemente nel bosco, per poi inerpicarsi in modo sempre più deciso lungo il vallone valanghivo che si apre davanti a voi. Il sentiero non è molto evidente, soprattutto nel tratto finale, dove oltre ad essere molto dritto ha anche un pochino di sfasciume. Occhio a non sbagliare e ritrovarvi nella zona franosa… La miniera sbucherà all’improvviso dal nulla al termine di questa salita che sembra porti da nessuna parte.
Note interessanti lungo il percorso:
I resti dei pali di una corda a sbalzo che era utilizzata per portare giù il fieno dai prati vicino al Colle Greguri.
L’opera 22 del Vallo Alpino (rispettava le caratteristiche costruttive della circolare 200 del Vallo Alpino) nascosta tra gli alberi con un mascheramento davvero notevole ed assolutamente ancora integra. La Miniera stessa… Miniera di Antracite risalente alla Prima Guerra Mondiale dove, i miei nonni mi hanno sempre raccontato, andavano a lavorare i prigionieri di guerra, sorvegliati dai militari che si “imboscavano” e riuscivano a scampare al fronte… Ci sono ancora diversi resti interessanti, ma è meglio evitare di avventurarsi nella miniera perchè assolutamente poco sicura.
Fiori e fauna lungo il percorso:
Facilmente potrete incontrare il Cavolaccio alpino (Adenostyles alliariae) o il bello e velenoso Fior di Stecco (Daphne mezereum), la Centaurea uniflora (Centaurea uniflora) o ancora l’Aglio piemontese (Allium narcissiflorum), ecc.
Sicuramente camosci e qualche capriolo. Scoiattoli curiosi, ma nascosti e moltissime cincie.
Dove ristorarsi dopo la gita:
A Chiappera: presso “La Scuola di Chiappera” locale di recente e notevole ristrutturazione che offre gentilezza e ottimi piatti della cucina alpina anche un po’ ricercati e per buoni palati… Assolutamente consigliatissimo!! Al “Rifugio Campo Base” poco dopo Chiappera, locale storico della valle che ha da sempre lasciato il suo segno. La sua cucina non delude mai l’escursionista affamato che cerca i piatti ricchi occitani.
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