ANELLO COLLE CIASLARAS (2945 m)

Partenza: Acceglio Grange Collet 2006 m
Dislivello: 939 m
Difficoltà: EE -impegnativo-
Cartografia consigliata: “Chaminar en Val Maira” di Bruno Rosano 1:20.000
“Alta Valle Varaita + Alta Valle Maira” n. 11 di Fraternali 1:25.000
Descrizione dell’itinerario:
Escursione che può essere stoppata al Col de Marinet (2784 m) oppure che può proseguire un pezzo ai bellissimi Lacs du Rure (2758 m quello sup.) valicando in Francia. Fino a questo punto può essere fatta tranquillamente anche con i bambini. Gita che affascina chiunque…
Partendo dalla Grange Colle si segue la strada sterrata che poi diventa sentiero nel vallone del Maurin fino al Colle Maurin (2637 m) che fa da spartiacque tra le valli Maira ed Ubaye. Da qui si prende il sentiero a sinistra che porta al Col de Marinet (2784 m) e poi si prosegue nel tratto con rocce verso al colle Ciaslaras. Il tratto finale prima del colle Ciaslaras è parecchio ripido e con molti sfasciumi. Una volta arrivati al colle si può fare ancora un salto sul Monte Ciaslaras (3002 m) seguendo il sentiero a sinistra oppure scendere direttamente nel Vallone dell’Infernetto passando accanto agli omonimi laghetti e ricongiungendosi alla strada per le Grange Collet.
Note interessanti lungo il percorso:
Il vallone del Maurin fu sfruttato particolarmente per il contrabbando del sale perchè facilmente raggiungibile e subito in comunicazione con la Francia (come lo fu anche il Colle Sautron), moltissime sono le storie che mio padre e i miei nonni mi hanno raccontato su questi duri pezzi di vita…
La sorgente Greta. Il Po non è il fiume più lungo di Italia, ma lo è il Torrente Maira!! Secondo i recentissimi studi di Franco Guarino che, dopo aver risalito il Rio della Amazzoni, il Nilo ed il Mississippi per scoprirne la sua vera fonte, ha risalito il Po afferma che “La fonte di un fiume è il luogo più distante dalla sua foce”. Nel caso del Po sono le sorgenti del Torrente Maurin, affluente del Torrente Maira (la sorgente del T. Maurin è stata battezzata da Guarino “Sorgente Greta” in onore di sua figlia)… quindi, con calcoli alla mano e rivoluzionando i libri di geografia, Guarino sostiene la sua tesi che è molto interessante se approfondita…
Dal colle Maurin discendeva un ghiacciaio, come possiamo ben notare dai segni lasciati. Durante la sua erosione ha scalfito le montagne di questo vallone “disegnando” come un artista la Rocca Provenzale. Non è stato l’unico ghiacciaio ad operare su di lei ovviamente…
Arrivati sul colle Maurin ci troviamo di fronte la cassetta postale sistemata diversi anni fa dalla storica Guida Alpina locale Nino Perino che da sempre rappresenta la Valle Maira. Questo fu un suo modo originale di mettere in comunicazione i due stati quando le e-mail erano fantascienza…
Fiori e fauna lungo il percorso:
Marmotte che fanno le sentinelle ed entrano ed escono dalle loro tane, Gracchi alpini, sordoni e rapaci che volano sereni. Stambecchi in lontananza, qualche camoscio nascosto ed ermellini velocissimi.
Tra i fiori Genziana maggiore (Gentiana lutea) in abbondanza -importante marcatore nivologico secondo gli anziani…-, Genziana campestre (Gentianella campestris), magnifici esemplari di Epilobio (Epilobium angustifolium) e di Cardo scardaccio (Cirsium eriophorum)
Dove ristorarsi dopo la gita:
A Chiappera: presso “La Scuola di Chiappera” locale di recente e notevole ristrutturazione che offre gentilezza e ottimi piatti della cucina alpina anche un po’ ricercati e per buoni palati… Assolutamente consigliatissimo!! Al “Rifugio Campo Base” poco dopo Chiappera, locale storico della valle che ha da sempre lasciato il suo segno. La sua cucina non delude mai l’escursionista affamato che cerca i piatti ricchi occitani.
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